Giuliano postatore folle
Moto: : Kawasaki VN 900 Età : 62 Messaggi : 1670 Località : Castelmarte -CO- Umore : Vario..
| Titolo: La "Giubiana" de Canz Lun 25 Gen 2016, 11:48 | |
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ziomauri postatore fuori di testa
Moto: : Honda VT750 S (motina due), ex Dragstar 650 custom Età : 72 Messaggi : 3974 Località : Castelnuovo del Garda (Verona)
| Titolo: Re: La "Giubiana" de Canz Lun 25 Gen 2016, 18:38 | |
| Giuliano, metto la fiaba della Giobia? Per i non lombardo-piemontesi? “Molti, moltissimi secoli fa, in una grotta, nel punto più fitto e oscuro dei boschi, viveva una terribile strega. Ella era talmente alta che quando usciva dalla sua grotta e si ergeva sulle sue secche gambe vestite di calze rosse il suo viso restava invisibile, nascosto dalle nubi. Da quell'altezza la Giöbia, questo il nome della terribile megera, controllava l'intero territorio e spaventava a morte chiunque osasse avvicinarsi alla foresta della quale era signora e padrona.Nessuno sapeva come facesse, ma anche di giorno ella controllava il bosco, sebbene, come si sa, il sole uccida le streghe. Ma, dicevano alcuni, ella lanciava degli incantesimi per cui il sole non poteva toccarla.Ella era avvezza a prodigar malvagie azioni che costringevano i pochi contadini della pianura a una vita di terrore e miseria.Infatti, nessuno poteva recarsi nel bosco per far legna o coltivare nei terreni vicini perché subito la Giöbia interveniva spaventando o colpendo chi osasse sfidarla entrando nel suo territorio.Tuttavia, com'è naturale fra le genti, i contadini si abituarono a questa situazione, s'accontentarono di coltivar meno, impararono a conoscere luoghi in cui raccattar fascine per cucinare e scaldarsi.Se la Giöbia si fosse limitata a rimaner nel bosco forse sarebbero ancora lì, oggi, poiché la natura umana è quella d'abituarsi e affezionarsi pur'anco alle peggiori sofferenze così che si è restii a cambiar anche quelle situazioni che non ci piacciono ma che ormai hann raggiunto una certa stabilità.Ma non tutti i cuori umani si somigliano e a certe idee e situazioni alcuni non possono o non vogliono abituarsi. La Giöbia poteva far tremare l'impavido cuore degli uomini, ma vi son cose che risvegliano l'astuzia delle paurose donne, specie quando queste son madri.Ogni anno, nella notte dell'ultimo Giovedì di Gennaio la Giöbia si metteva in marcia.A grandi falcate, senza mai toccar terra, con le sue magrissime gambe, di albero in albero, attraversava in pochissimo tempo l'intera foresta e, giunta al borgo si recava presso una delle case che ospitasse un bambino o una bambina e prima dell'alba le casette di terra e paglia eran svegliate dalle alte grida di una madre che rinveniva i resti del suo pargolo, divorato dall'orchessa, dileguatisi nel nulla prima del sorgere del sole.Col tempo le madri smisero di dormire in quella notte e attendevano con gli occhi sbarrati nel buio che la terribile oscurità finisse, vegliando i propri pargoli e nonostante tutto vedendoseli strappati, dilaniati in un buio profondo.Erano ormai molti anni che la Giöbia teneva i contadini sotto il suo giogo e, avvicinandosi la fine di Gennaio tutte le donne erano ansiose e non permettevano ai loro piccini di uscire ma se li stringevano al petto, pensando che forse, quella era l'ultima settimana che li avevano fra le braccia.Ma vi era una madre che non era per nulla preoccupata, ella lasciava la piccolina giocare per strada con le galline e trascorreva l'intera giornata in cucina a cucinare non si sapeva bene che cosa, solo la sera fatidica, l'ultimo Giovedì di Gennaio, prese la sua piccina e la chiuse in casa, poi, appena il sole fu tramontato pose sull'uscio un enorme pentolone pieno di un risotto e salsiccia, chiamata «luganega ».Il risotto era caldissimo e spandeva un profumo penetrante e appetitoso per tutto il territorio.Anche la Giöbia sentì il profumo le venne l'acquolina in bocca e immediatamente agguantò l'enorme cucchiaio che era nel pentolone e continuò a mangiare il risotto per tutta la notte ed era così golosa del risotto che non s'accorse del sole che sorgeva alle sue spalle.Così i primi raggi la colpirono con la loro luce e il loro calore consumando il suo corpo con violente fiamme.Inutile narrarvi della gioia che corse di casa in casa, di madre in madre alla notizia di come fosse stata sconfitta la Giöbia.Dopo tanti affanni qualsiasi preoccupazione sembrò a quelle genti poca cosa ed essi vissero così sempre sereni e prosperi.Da allora ogni anno, in ricordo di quell'evento, gli uomini preparano un grande fantoccio che rappresenta la Giöbia e lo fissano sulla sommità di un grande falò formato da fascine di legna. La sera dell'ultimo Giovedì di Gennaio tutto il borgo si riunisce attorno al falò, mangiano il risotto con la luganega e bruciano il fantoccio. Se ella brucia bene allora è segno che l'inverno non durerà molto e che l'anno sarà fortunato.”
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Homer61 postatore fuori di testa
Moto: : HD Dyna Super Glide 1580 Messaggi : 4314 Località : mestrino PD firma : La vera Libertà è nel vivere se stessi,
senza vergogna , mostrando difetti,pregi e soprattutto carattere. (B.L.) Umore : socievole ma non troppo
| Titolo: Re: La "Giubiana" de Canz Lun 25 Gen 2016, 21:11 | |
| ahh la saggezza e le storie dei nostri "Vecchi" sono sempre di attualità... mi sembra di riviverla oggi questa fiaba, solo che al posto della Giobia vedo l'attuale Presidente del Consiglio Renzi... spero arrivi presto l'ultimo giovedì di gennaio tengiu GY e Zio |
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davide postatore fuori di testa
Moto: : yamaha dragstar xvs 650 custom Età : 52 Messaggi : 6109 Località : veduggio(MB) Umore : positivo
| Titolo: Re: La "Giubiana" de Canz Lun 25 Gen 2016, 22:29 | |
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Giuliano postatore folle
Moto: : Kawasaki VN 900 Età : 62 Messaggi : 1670 Località : Castelmarte -CO- Umore : Vario..
| Titolo: Re: La "Giubiana" de Canz Mar 26 Gen 2016, 09:42 | |
| Qua dalle mie parti... corteo con 50 figuranti rigorosamente in costume d'epoca, processo in piazza in dialetto, mega falò e vin brulè con risotto e "luganiga".. il tutto gentilmente offerto dalla Cumpagnia di Nost !!
GY |
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| Titolo: Re: La "Giubiana" de Canz | |
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