Domenioca 31 mi sono svegliato stanco e stressato... ho dormito male per l'ennesima notte... il cervello mi fumava per i mille pensieri... quando ho aperto i balconi ed ho visto che non pioveva (il cielo era comunque grigio...) non ci ho pensato due volte, ho messo l'anti-pioggia in zaino... ho indossato la tuta, casco e sono saltato in sella alla Bull!

Tempo di fare il pieno e punto verso... ehm... non lo sapevo esattamente... avevo bisogno di una delle mie solite sgroppate libera-pensieri per cui decido di puntare verso le montagne per una via "intermedia", in modo da valutare strada facendo quale direzione prendere... punto quindi per Montebelluna, da qui imbocco la "sinistra Piave" a Biadene, procedo per Crocetta del Montello, Vidor... e poi per Valodbbiadene...

Guardando verso Feltre il cielo non promette nulla di buono, le nuvole sono scure e minacciose... a Valdobbiadene decido di dirigere verso Revine Lago ed imbocco una favolosa strada panoramica contortissima che si immerge tra i filari del Prosecco D.O.C.

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A Combai il mio stomaco mi ricorda che non ho ancora fatto colazione, per cui decido di fermarmi in un piccolo bar dove vedo parcheggiate in strada un po' di moto...

Appena entro nel parcheggio escono dal bar 4-5 tipi che mi guardano incuriositi e vedo che discutono tra loro... "Ehilà, ma che moto è??? Honda? Suzuki??? Non ne abbiamo mai vista una come questa!" fanno, "Bulldog!!!" faccio io mentre mi tolgo il casco, cercando di sfoderare uno dei miei più sfavillanti sorrisi... nonostante le occhiaie per la nottata insonne e per le balle ancora in movimento d'inerzia...
"Ah, Bulldog!!! Non ci sarei mai arrivato! Ne ho sempre sentito parlare ma questa è la prima che ho l'onore di vedere" fa uno, un altro fa "Mamma mia, cardano, bicilindrica ad aria... chissà che soppia e che gusto andare per queste strade!"... insomma dopo 12 anni la Bull è sempre un ferro ammiratissimo ovunque vada!

Con i tipi scambiamo ancora qualche parola sulla storia della Bull, mi invitano a seguirli  per un giro sull' agordino, ma io ho due priorità... primo fare colazione, secondo stare un po' con me stesso e trovare un po' di tranquillità... li ringrazio tanto, li saluto mentre partono... mica motociclisti del cavolo, medo un' RT1200, una Multistrada, una TL 1000, due VFR... e prendo ancora più orgoglio per quanto mi hanno detto sulla Bull!!!

Ok, colazione... capuccino e torta al limone e pinoli!  

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Proseguo la mia strada per Revine... farebbe freddino... per fortuna prima di partire ho indossato i sotto-tuta termico, ma se avessi messo anche i sotto-guanti non mi sarebbe dispiaciuto!!! Brrr...  


Proseguo poi per Vittorio Veneto e qui imbocco la strada per Fadalto, la vecchia strada che portava noi abitanti della pianura verso le montagne bellunesi prima che venisse realizzato il mega-viadotto dell'A27 e che ora è diventata terreno di divertimento per i bikers, lo testimoniano anche le molte pattuglie stradali che qui si appostano...

Sbuco sul Lago di Santa Croce, e qui mi fermo sul bar panoramico, sede dello storico moto club Fadalto e tipico ritrovo dei bikers veneti... in molti vengono qui anche solo per fare 4 chiacchiere, tanto si incontra sempre qualche amico o qualcuno con cui poi proseguire il giro...

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Il tempo non è dei migliori, soprattutto sul versante Bellunese... infatti parlo con qualche biker che si lamenta del tempo e che preferisce tornarsene a casa... io invece noto che verso il versante friulano, oltre l'altopiano del Cansiglio, il cielo è azzurro e che il vento spinge le nuvole verso valle...

Allora decido di riprendere la strada, costeggio il lago ed a Longarone dettraverso il Piave e mi addentro in una delle valli che più fanno parte del DNA di noi veneti... voglio salire sul Vajont! Quest'anno non ci sono ancora andato... e per me è una tappa che difficilmente mi faccio mancare, non volgio rischiare di dimenticare...

I primi tornanti li affronto con verve, è innegabile che uno dei piaceri più grossi di cavalcare la Bull è il suo ringhio rabbioso quando spalanchi il gas e le bombardate che fa quando lo chiudi... ma in prossimità delle gallerie che precedono la diga mi rifaccio serio, ricaccio dentro il sorriso che mi si stampa in faccia su tornanti del genere e cerco di far lavorare basso il BT, uscire da queste gallerie è quasi come entrare in un luogo sacro.. anzi lo è molto di più che entrare in una chiesa per me... fuori dalle gallerie ci si trova a cospetto della diga, quella con la D maiuscola... quella che ha inferto una delle ferite più dolorose e sanguinolente che la storia abbia riservato alla "mia" gente...

Evito di fermarmi al primo parcheggio, a fianco della diga... ormai qui semebra di essere in uno dei tanti monumenti turistici "commerciali", è pieno di gente festosa, ragazzini che giocano a calcio e genitori maleducati che urlano loro di smetterla... con lo smartphone in una mano e la sigaretta nell'altra... ci sono perfino i chioschetti ambulanti che vendono panini e birre... che scempio, che mancanza di rispetto...  

Io passo oltre e mi fermo in uno spiazzo a lato della strada... più su... ottenuto spianando una parte della montagna franata... ecco, da qui la tragedia è davanti agli occhi di chi guarda, senza palesarsi in maniera ecclatante, quasi dimessa... qui si poggiano i piedi sulla terra che ha ucciso i nostri fratelli! Per chi non c'è mai stato, sembra che attorno a noi ci siano delle colline che si ergono al centro della valle... ed invece prima del disastro sotto a noi c'erano centinaia di metri di vuoto!!! Una valle intera è stata sommersa, e più, dalla montagna franata...

E sono perfino evidenti i segni delle ultime frane avvenute quest'estate... si perchè il Monte Toc non si è ancora calmato... trema ancora, dopo 51 anni...

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Per rendervi un po' conto di cosa sia successo... quello in alto a destra è Casso, il paesino che è stato travolto dalla prima ondata causata dalla frana...

Provate ad immaginare quanto alta fosse stata la prima onda...

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E questa è la vista da Casso sul Monte Toc... quelle pareti senza vegetazione sono le cicatrici ancora vive (le frane dell'ultimo periodo si sono staccate sempre da li...) della tragedia causata dall'uomo...

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Scendo poi da Casso e mi dirigo ad Erto... queste sono le casette di Erto Vecchia... qualcuna è ancora evitata... qui l'onda è arrivata con una violenza inferiore a quella di Casso, il paese non è stato spazzato via completamente...

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Qui invece sono ad Erto Nuova... meno suggestiva sicuramente...

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Questo è il laboratorio del maestro Mauro Corona, che come in tutti i week-end si dilegua arrampicandosi sulle sue montagne per fuggire all'inevitabile invasione dei suoi fans...

Fuoi ci sono alcune delle sue oopere tra le più famose, altre sono in fase di lavorazione... scusate poi per le foto della bottega, i riflessi dei vetri rovinano un po' tutto, ma speravo di potervi trasmettere qualcosa di emozionante...

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Faccio tappa al Lago di Barcis, peccato che la giornata sia uggiosa... le acque di questo lago sono sempre di un blu che sembra quasi finto...

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Proseguo il mio giro slendo sul Piancavallo, da Barcis la strada è piuttosto mal messa... ed il panorama non è un gran ché... si viaggia praticamente sempre dentro al bosco, e comunque la valle è strettina e non ci sono gran vette che si stagliano in cielo come sono abituato a vedere in Trentino... ma penso che il bosco qui offra più di qualche attrattiva, a giudicare dalle numerose auto parcheggiate ai margini della strada fin su al passo...

In cima il paesaggio è poco lussureggiante, sia per la giornata mer*osa che per il fatto che questa è prettamente una località sciistica...

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Sarebbe anche ora di pranzo, ma i nuvoloni che si stanno addensando in cima si stanno scurendo velocemente e non è un buon presagio... per cui decido di proseguire scendendo verso Aviano.

Qui mi trovo una strada che è un vero paradiso dei motociclisti!
La pendenza è per molti tratti superiore al 15%, i tornanti sono una quindicina, ben laeghi e molti dei quali semi-parabolici... solo il freddo mi fa avere qualche remora nel tirare le pieghe... ma dopo qualche tornante (si scende velocemente) la temperatura cambia repentinamente e l'afa della pianura friulana inizia a farsi sentire "soffocantemente"...

Questa è la visuale verso Aviano, con in primo piano la base Nato...

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La vista mentre si guida è davvero spettacolare, mi trovo con il cuore in gola in un tornante a destra che sembra nn finire mai... con un occhio faccio attenzione al muretto in interno curva e con l'altro mi perdo nel vuoto azzurro che c'è oltre il guard rail a sinistra... l'asfalto drenante scorre veloce sotto al mio ginocchio in piega e la pedalina destra che tocca l'asfalto mi richiama all'ordine!

Questa strada la devo per forza rifare in salita... troppo figa!!!  


Arrivato ad Aviano mi fermo a mangiare in un ristorantino che ho conosciuto per le (relative) recenti vicessitudini familiari al CRO di Aviano:

http://www.lemasiere.it/

Se vi capita di passare da queste parti non fatevi scappare una capatina qui... servizio puntuale e cortese, locale bellissimo e cucina ottima con ottime materie prime e soprattutto la cantina è di prim'ordine, così come la fornitura di birre artigianali venete e friulane...

Io mi sono concesso una spettacolare carbonara con poi delle patate spadellate al rosmaino ed una buonissima birra rossa d'abazia!  

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Dopo pranzo avrei avuto l'intenzione di prendere per il Cansiglio, ma le nubi sul Piancavallo che prima erano minacciose ora sono belle inca**ate e minacciano qualcosa più che una semplice pioggia...

Decido quindi di chiudere qui il giro e di rientrare a casa... non prima però di fare una deviazione a Nervesa della Battaglia e frmi un giretto sul Montello, qui c' è ancora un bel sole caldo e qualche piega in collina non mi dispiace affatto farla...

Curiosità: sopra al Montello noto passare una formazione di 3 aerei da guerra d'epoca, un bi-plano ed un tri-plano... penso che sia una manifestazione in omaggio a Francesco Baracca, che qui si schianto con il suo aereo nella prima guerra mondiale (c'è anche il relativo monumento). Nella strada verso casa passo per Istrana e qui si sta svolgendo una manifestazione con degli aerei d'epoca, da guerra, che si esibiscono proprio sopra la pista dell'aeronautica militare... peccato che inizi a gocciolare, mi sarei fermato volentieri ma quest'anno di acqua ne ho presa abbastanza!!!

BELLISSIMO giro ... che conosco molto molto bene ....
noto che comunque hai già capito tutto al volo

quel giro è più gustoso ed arrapante farloo in senso contrario al
tuo .... e più precisamente:

aviano-->piancavallo-->barcis--> valcellina --> maniago (patria dei mitici coltelli )

la prima volta che ci andai avevo 14 anni, una cagiva 125 sst e la strada verso barcis era in terra battua, l'ultima volta la scorsa estate con la mia draghina e zavorrina

Ostrega Adriano ,sei sempre in giro !!!     bravo hai fatto una capatina anche in Friuli , che dire descrivi sempre benissimo !!! hai mai pensato di scrivere un libro ? [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

rumenigge ha scritto:

hai mai pensato di scrivere un libro ?

Al prossimo che me lo chiede ti giuro che lo faccio!!! Non so cosa scivere... ma lo faccio!!!

grande Adri molto bello  ....grasssie  ...............a una cosa......hai mai pensato di scrivere un libro  :study: :study:

ora lo devi scrivere 

E se non lo scrivi sei bannato: AUGH!!! [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

bravo Adriano, come al solito bei posti, bel report eeeeeh... e scrivi sto libro