Titolo: Modena-Roma-Ascoli P. (V Reunion) Mar 28 Set 2010, 11:40
Ho Visto che il buon Glock vi ha messo le foto della scorsa Reunion, quindi ne approfitto anch’io e metto le foto della V Reunion.
Prima il report
Ci siamo, ormai manca pochissimo all’appuntamento di venerdi mattina con Sansone e Vito. Appuntamento fissato in un area di servizio sull’autostrada in direzione Ascoli Piceno, ore 9. Un altro bel viaggetto in sella alla mia Harley Davidson Street Bob da 1584 cc. Alcune cose non si sa bene come nascono ma sono quelle che ti danno poi piu’ gioia nel viverle. Basta veramente poco, un idea lanciata quasi per gioco alle persone giuste alle volte riesce a creare delle situazioni uniche. Tantè che a pochissimi giorni dall’appuntamento nasce questa idea: viaggiare di notte, raggiungere Roma ed incontrarsi con altri matti con l’unico scopo di fare un viaggio in moto insieme. Chi non ama la moto non puo’ capire certe cose. Difatti gli sguardi delle persone a cui ho raccontato l’itinerario di viaggio erano ben chiari e non lasciavano dubbi sui pensieri dei miei interlocutori…mi davano del deficiente. Cosa spinge un uomo di 35 anni dopo una giornata di lavoro, iniziata alle 7 del mattino e terminata alle 18, a caricare due stracci sulla moto e partire da Modena per raggiungere Roma viaggiando di notte, incontrarsi con altri centauri notturni e senza dormire ripartire poi dalla capitale verso le Marche? Se ci si pensa bene è assurdo, uno prende la cosi detta autostrada del sole ed in poche ore è già arrivato perché farla cosi’ massacrante e allungarla cosi’ tanto? Chi ama la moto la risposta già ce l’ha ma per gli altri l’unica cosa da dire è “if i have to explain you don't under stand”. Cosi’ è deciso appuntamento ore 19.30 di giovedi sera in autogrill. Quale? Ovvio il solito Cantagallo Ovest, noi ci incontriamo sempre li e se proviamo a cambiare tragitto vuoi per una cosa vuoi per l’altra il fato ci spinge sempre ad incontrarci li’. Ormai lo odio quell’autogrill, anche se ammetto che ogni volta che lo vedo bhè non è piu’ il solito autogrill dell’autostrada per me. E’ il punto di inizio dei nostri viaggi. Arrivo quasi in orario, entro in autogrill e butto subito l’occhio al nostro solito parcheggio. Vuoto. Vabbè aspettero’ un po’ . Avvicinandomi al prarcheggio per le moto volgo lo sguardo verso lo stabile del market e vi scorgo Sansone che seppur arrivando da Padova è li’ prima di me. Ma stavolta ha parcheggiato la sua sovietica Ural Lupo da un'altra parte. Bene lo raggiungo. Giusto il tempo dei saluti e anche il Vito che è partito da Milano con la sua Harley Super Glide color “duracel” ci raggiunge. Con un po’ di titubanza si parte. Nei nostri occhi si leggeva bene il nostro pensiero “chissà come andrà?” Nonostante il traffico intenso di camion ed i lavori sull’autostrada il viaggio procede bene. Pensavo di partire bello smanicato ma per fortuna all’ultimo mi son preso la giacca di pelle..di notte sull’appenino fa un freddo cane! Essere in moto di notte e al freddo mal ti porta ad essere accondiscendete verso gli idioti, tantè che spesso qualche insulto a camionisti che azzardavano sorpassi da processo son volati. Anche sorpassi utilizzando le corsie chiuse al traffico facendo lo slalom fra i birilli o l’usare la corsia d’emergenza per passare code son cose che si fanno, non si dovrebbero fare ma si fanno. Certi apostoli della sicurezza storceranno il naso ma la moto è questo “coraggio, pazzia, scomodità e pericolo” per tutto il resto c’è la macchina. Superata Firenze anche i camion diminuiscono ed il viaggio si fa piu’ rilassante. Arriviamo a Roma all’una di notte ed Arcaon ci chiama per indicarci la strada per raggiungerlo. A Roma c’era un tasso di umidità impressionante, sembrava quasi di stare in qualche jungla del’est asiatico. Arriviamo all’appuntamento con Roberto che già ci aspetta di fianco alla sua Honda VF 750 B, un caffettino per svegliarci un po’, pieno di benzina e partiamo verso l’appuntamento con Glockman. Per raggiungerlo facciamo la Salaria e sia io che i miei compagni di viaggio pensiamo alle notti di lavoro del povero Rocchettone. Ma deve esser troppo tardi o troppo umido e delle signorine a bordo strada non c’è traccia. Arriviamo all’appuntamento con Glock, ci siamo quasi tutti: io, 105, Sansone e Arcaon…manca solo Lelllo. Che da bravo esponente delle colonie Libiche del nord (Napoli) è ovvio che arrivi in ritardo. Giusto il tempo di una paglietta ed che ecco che il segugio arriva in sella alla sua Harley Davidson Nightster. Si parte per casa di Glockman…non mi ricordo gli orari perché si era veramente cotti. Il parcheggio è un po’ ostico per via di un dislivello che mi mette in difficoltà visto che la mia moto è molto bassa ma trovo un ingresso senza scalini e anche se non è vicino alle altre altre riesco a parcheggiare. Parcheggiamo nonostante un bel cartello con scritte in rosso su sfondo bianco lo vieterebbe. Qui i piu’ hanno faticato a stare svegli. Io ero consapevole che se avessi chiuso gli occhi forse non gli avrei piu’ aperti. Alle 5 del mattino si fa colazione prima di partire. Un ottimo casatiello portato dal Lelllo ci fa da antipasto e due spaghettini aglio e olio chiudono l’opera. Roma si stà risvegliando, albeggia, il freddo si fa sentire meno è giunta l’ora di partire. Bene, scendiamo in strada. Il sole è sorto e rispetto alla notte prima c’è già molta piu’ gente in giro. Io ho parcheggiato la moto davanti al negozio di alimentari di un turco ( o una roba simile) che subito incomincia a rompermi le balle perché la moto stà li..poi dopo aver visto il Glock cambia atteggiamento e tutto gentile mi apre anche la catena che teneva chiuso l’accesso al “parcheggio”. Certo essere turco e sapere di avere un vicino che gira indossando con orgoglio lo stemmino della Xa e sapendo anche che è armato bhè ovvio che si cerca di mantenere ottimi rapporti di vicinato. Mentre Vito e Glock si recano nel box di quest’ultimo a prelevare il “treno” (harley Davidson Night Train) noi controlliamo l’olio nella moto di Sansone. Putroppo il residuato bellico sovietico a causa di un “incidente” ha una perdita d’olio non ancora individuata ed ogni tanto occorre livellare l’olio. Arrivano Vito e Glock e ci si prepara per la partenza. Alcuni decidono di partire in maglietta a maniche corte, me compreso che lego la giacca alla borsa della moto. Un errore che paghero’ piu’ tardi. Prima sosta per caffè e pieno di benzina (quelli che dovevano farla) e si entra in autostrada direzione Marina Palmense (AP). Usciti dal centro di Roma l’aria sé fatta via via sempre piu’ fresca. In autostrada rimpiango di avere la giacca sulla borsa e mi rannicchio vicino al motore per sfruttare il calore del TC96. Mi si affianca il Glock che ironicamente mi dice “eh l’aria sé fatta un po’ frizzantina” Questo sarà ricordato come il viaggio piu’ lungo della storia…ogni autogrill si faceva sosta ed erano anche soste belle lunghe. Ma l’età è quello che è ed una notte insonne a macinare Km si fa sentire. Io grazie al freddo mi ero un po’ ripreso ma il buon Vito si vedeva che era agli sgoccioli, la sua barra energetica (quella in uso nei videogiochi “picchia duro” per capirci) era ormai finita. Si ricontrolla l’olio del Sansone che per sicurezza si compra anche una bottiglia d’olio di scorta e si riparte (questa volta pero’ tutti con le giacche addosso) chiaramente dicendo che al prossimo autogirll ci si sarebbe rifermati. Cosa che fanno tutti tranne Arcaon che ci precedeva e invece di entrare in autogrill preferisce tirare dritto per poi fermarsi poco dopo in corsia d’emergenza. Fatta benzina si decide di far raffreddare un po la Ural del Sansone per controllare olio. Nel mentre arriva un gruppo sostanzioso di hogger, sono i pompeiani. Noi li chiamiamo cosi’ per via del colore “rosso pompeiano” del gilè. E’ il Roman Village Chapter di Roma che stà facendo il suo “Run degli appennini” Ci accerchiano parcheggiandoci intorno, ci salutano e ci chiedono se anche noi eravamo li per il run, abbiamo risposto di no che noi avevamo il nostro “giro” . Non è stato semplice fargli capire che non andavamo con loro perché noi avevamo il nostro di incontro. Ma del resto vedere uno che tira fuori un megafono e parlando a 5 cm dalle facce degli altri chiede “allora ragazzi chi viene stasera in spiaggia per uno spaghettino?” ti fa capire che nonostante cavalchiamo gli stessi ferri i caratteri sono completamente diversi. Il nostro modo di affrontare i viaggi in moto o le reunion è ben riassumibile citando uno scambio di battute avute con CarloVrod e Lelllo il giorno dopo. Carlo: ma adesso cosa prevede il programma? Io: non abbiamo un programma Lelllo: qui vige l’anarchia Ma torniamo all’autogrill con i pompeiani. Degna di nota è lo scambio di battute fra l’uomo del megafono e Sansone. Dopo aver saputo che noi andremo a Marina Palmense ci dice che loro alloggiano a Porto S. Giorgio. Sansone allora gli chiede “ ma è sul mare, perché allora lo chiamate Run degli Appennini?” la sua risposta “ah non lo so” ci causa una serie di sguardi complici fra di noi con un risolino a fior di labbra. L’uomo con il megafono si lamenta poi con i suoi pompeiani perché non si gira in fila indiana ma sfalsati. Ottimo concetto per girare in sicurezza in gruppo, peccato che termini dicendo che non si gira in fila indiana perché la fila diventa troppo lunga ed il suo interfono non riesce a raggiungere l’ultimo della fila. Gli hogger ripartono. Nel frattempo il motore della Lupo è freddo e possiamo controllare l’olio. Ripartiamo e riprendiamo Arcaone che fermo sul ciglio della strada si riaccoda a noi. Dalla strada il paesaggio è incantevole ed il monumentale gran Sasso la fa da padrone. Per passarlo attraversiamo una galleria di ben 10 km e passa…e nonostante le giacche il freddo è davvero vigliacco. Ci divertiamo in galleria suonando il clacson o dando belle sgasate (se hai un harley con gli scarichi aperti in galleria devi sgasare è scritto anche sul manuale d’uso e manutenzione). Ovviamente durante il viaggio si dà sfogo ai piu’ biechi istinti infantili, basta un sorpasso per spingerci a garellare fra noi. Ma è questo il bello, dimenticarsi per pochi giorni della serietà e dei problemi della vita quotidiana per tornare dei bambini che scorrazzano per il quartiere con le loro biciclette. Non ci servono posti in con la “bella gente” a noi basta una moto, della strada e dei buon amici per stare bene. Quando arriviamo verso la meta il paesaggio ci regala un'altra emozionante vista. Dopo la campagna ed i monti ecco che scolliniamo e passata una curva si staglia davanti a noi l’adriatico. Sole, caldo, harley, amici e mare…tutta la fatica sembra sparire di colpo. Quel blu ha la capacità di risollevare gli animi. Riusciamo anche a trovare il camping abbastanza facilmente nonostante non avessimo delle indicazioni proprio precise. Arriviamo ed il proprietario incomincia a rompere le balle…a me. A me perché è stata la Polly, mia moglie, a prenotare. Solo che sono stanco e non ho voglia di giocare. Il gestore prima ci affronta a muso duro dicendo “ma a che ora vi avevo detto di arrivare?” ed io subito a pensare male “stà a vedere che sto idiota ha dato via i bungalow” . Come dicevo non avevo voglia di problemi e quindi la mia espressione non era sorridente né accondiscendente. Soprattutto quando mi chiede di fargli vedere gli occhi (cosa che poi Sansone mi spiegherà essere usanza di questi luoghi) la mia faccia doveva trasmettere bene cosa pensavo di lui. Difatti dopo averci spiegato che il problema stà solo nel fatto che siamo arrivati nell’ora del silenzio e che quindi non potremmo entrare con le moto, cerca un riappacificamento con il sottoscritto che pero’ non gli sorriderà mai per l’intera durata del soggiorno. Ci permette di varcare il cancello, di lasciare li le moto per andare ai bungalow a piedi. Torneremo a prenderle dopo le 16 (fine orario silenzio). Il campeggio è un ritrovo di reduci di guerra, tutti vecchi o famiglie con bimbi piccoli….dove azzo siamo capitati? Il pensiero comune è “cerchiamo di non farci sbattere fuori almeno stasera”. Il subdolo e rompicoglioni del titolare quando ha fatto le foto dei bungalow deve averci giocato un po’ con qualche programma per il fotoritocco perché le stanze erano davvero piccole rispetto a quello pubblicizzato sul sito all’atto della prenotazione. Vabbè orami è andata cosi’ ci servirà da lezione per il prossimo anno. Abbiamo tre bungalow da 5 e noi sei ci dividiamo in due bungalow. Glockam e Arcaone in uno, io, Vito e Lelllo nell’altro. Appoggiati gli striminziti bagagli ci riposiamo un attimo perdendoci in chiacchere. Stanchi e storditi andiamo a fare la spesa, la cassiera con gli occhi lucidi per l’emozione (eravamo gli unici maschi appetibili nel raggio di km, il che è tutto un dire) prova anche a dialogare e scherzare con noi che pero’ sembravamo un gruppo di lobotomizzati scappati da un qualche laboratorio. Le piu’ minime operazioni erano difficilissime (tantè che in 6 divisi per due case, riusciamo a comprare un solo sapone). Comunque riusciamo ad acquistare il necessario per la cena. Rientrati ai bungalow quasi tutti gettano la spugna e si mettono a dormire. Rimaniamo in piedi solo io e Vito che non so come non so’ perché decidiamo di andare a cercare un posto per comprare da bere per la serata (visto che prima non era stato preso nulla). Quando si è in quelle condizioni di stanchezza non si ragiona per il meglio, difatti usciamo a piedi. Un caldo boia ma troviamo un centro commerciale e riusciamo a comprare delle birre ma ci dimentichiamo la coca cola, bevanda indispensabile per il Glock. Nel frattempo ci raggiunge Deejoint che sé fatto un po’ di strada in solitaria da Avellino fino li a bordo della sua Harley Davidson Fat Bob. Sistema le sue cose nel nostro bungalow e prende la branda difianco alla mia (dopo la gabbia di Morino il ragazzo ha imparato da chi stare lontano). Per la serata decidiamo di impadronirci del vialetto innanzi ai bungalow e trasferiamo li tavoli e sedie. Alla cena ci pensa Arcaon, Roberto, che prepara n amatriciana (sugo già pronto) e come secondo un po di salame e formaggio. Un po’ di chiacchere, qualche brindisi e poi ci si dà la buona notte. L’indomani mattina vengo svegliato da Arcaon che entra nel nostro bungalow dicendo che sono arrivati Vinz ed il suo amico. Questi dopo una giornata di lavoro sono partiti dalla Puglia e hanno viaggiato in notturna. Vinz in sella della sua mitica zuccherina, un harley Davidson fat bob, cosi’ soprannominata per via del colore ed il suo amico Giallo papera in sella ad un Ducati Monster rosso fuoco. A parte il fatto che uno che si spara na botta di km cosi’, di notte, per raggiungere gente che non conosce è proprio un fuori di testa (e quindi con noi và benissimo!) la cosa che non mi so spiegare è il nik Giallopapera…ha una moto rossa…non è un cinese, non cammina a papera…ma forse un giorno imparero’ il perché di tale soprannome. Comunque si dimostra essere simpatico e si inserisce bene nel gruppo e speriamo che la sua presenza alla reunion non sia stata uno spot ma che continui a frequentare anche le prossime. Improvvisamente poi si aggiunge anche un altro del gruppo, CarloVrod in sella alla sua argentea Harley Davidson VRod. Con Carlo ci si era solo scritti sul forum, mai incontrati prima e non sapevamo nemmeno che venisse. Anzi ammetto che Arcaon mi aveva detto qualcosa la sera prima sul fatto che sarebbe potuto venire ma non gli avevo dato tanto peso ed invece c’ha fatto un inaspettata ma gradita sorpresa. Sul forum scrive poco ma dal vivo…..secondo me in bocca deve avere delle ghiandole salivari bioniche perché si dimostra avere una gran bella parlantina. Si decide di uscire per un giretto in zona e si parte. Siamo un bel gruppetto di moto “rumorose” ed il nostro passaggio non passa inosservato né all’interno del campeggio né in paese. Gira che ti rigira arriviamo su di una collinetta dove svetta un hotel. Ci fermiamo a dissetarci con qualche birra ed impariamo che i Pompeiani alloggiano li…strano è solo un tre stelle si vede che a sto giro i piu’ duri si sono impuntati per fare un run piu’ spartano. Mentre siamo li a cazzeggiare bellamente arrivano le piu’ disparate notizie. Rokettone, Claudio, ha avuto problemi con la sua moto e arriverà in macchina. Dottorterror invece ha avuto problemi di vista e ha fatto il pieno di gasolio invece che di benzina. Hikar e Perseo invece se la stanno godendo arrivando da Roma per strada normale. Secondo me Hikar deve aver fatto qualche sacrificio a qualche divinità la sera prima nella speranza che la Moto Guzzi Nevada del Perseo non si rompa come al solito. Si rientra al campeggio per andare incontro ai due Romani che sembrano in dirittura d’arrivo. Ma prima dei due romani ci raggiungono il Mike con la sua Yamaha 1200 granturismoipercomodaedaccessoriata e Dottorterror con la sua Honda Shadow 750 che è riuscito a spurgare dal gasolio. Mentre ci si prepara per il pranzo (che riusciremo a fare solo verso le 16) io ed il Lelllo facciamo una capatina alla spiaggia e ci scappa anche un bel bagnetto. Anche Mike ed il Dottore arrivano alla spiaggia, il primo si tuffa il secondo invece rimane un po sulla spiaggia a far ammirare il suo fisico a qualche mamma. Dopo pranzo arrivano anche Claudio, Rokettone, a bordo della sua Alfa Romeo Radicofani (che ormai è stata eletta a nostra personale safety car durante i giretti) , Hikar con il suo bisonte una Kawasaki VN 800 ed il Perseo con la sua Moto Guzzi. Mentre il gruppo si perde in chiacchere, io, Lelllo e Rokettone preferiamo usufruire del mare. Un altro bel bagnetto ristoratore con tanto di pennica sulla spiaggia. Dicono che ho pure russato. Orami sono le 19 è ora di rientrare alla tana per vedere cosa fare in serata. Ci si organizza e i piu’ svegli vanno a fare la spesa per la cena. Ormai abbiamo monopolizzato il vialetto del camping che è diventato un estensione dei nostri bungalow, si appresta una bella tavolata. La cena (consumata tardissimo, secondo me erano le 24) scorre bene anzi a metà cena arrivano pure delle bocce di rhum, non potrei essere piu’ felice nemmeno se ci fosse una cameriera in topless…bhè dai parliamone. Finita la cena a Claudio e Perseo viene richiesto di mandare giu’ un intero cucchiaio (non cucchiaino ma un bel cucchiaio grande) pieno stracolmo di terribile salsa verde Wasabi. E’ terribile quella salsa io ne ho assaggiato un po’ e ti dà quasi una scossa al cervelletto. Dopo esser riusciti a superare la botta (fra imprecazioni e bestemmie varie) vengono premiati con la toppa da schiena, a vedere le loro facce contente il piccante della salsa deve essere sparito di colpo. Tantè che il Perseo subito dopo si mette a fare la sartina cucendosi subito la toppa sul gilè. Chissà a chi toccherà la prossima volta?! La serata scorre all’insegna dell’allegria fra chicchere piu’ o meno serie. L’indomani ci si sveglia e piu’ o meno rapidamente si abbandonano le dimore. Sono convinto che la ragazza delle pulizie che è entrata nel nostro bungalow , nonostante il buon Mike l’abbia omaggiata di una bella birra fresca, si sia messa a piangere vedendo le condizioni in cui l’abbiamo lasciata. Sbrigato le formalità del pagamento ci soffermiamo un po all’ingresso per i saluti. Vinz e Giallopapera ci salutano, non prima pero’ che il Vinz mi sistemasse il freno posteriore. Anche Hikar e Perseo se ne ritornano verso la capitale. I rimanenti gironzolano un po’ per la zona in cerca di un ristorante. Al distributore dove ci fermiamo chi a fare il pieno di benzina chi di birra (Rokettone) anche il Carlo si accomiata da noi. Abbandoniamo la costa e ci spingiamo un po verso l’interno, in collina. Alla fine un indigeno del luogo ci consiglia una buona pappatoia. L’agriturismo consigliatoci è a nostra completa disposizione, siamo gli unici clienti, forse da un po’ visto che uno dei camerieri o gestore sembrava essere in crisi d’astinenza da chicchere e fin troppo sovente veniva al nostro tavolo a parlare. Finito il pranzo ci riposiamo un po’ all’ombra in un parchetto li vicino poi scendiamo verso il mare. Ad un incrocio pero’ le nostre strade si dividono…i sudisti vanno a destra e noi nordici a sinistra. Eh si purtroppo è proprio finita. Il viaggio di rientro scorre bene. Ad un autogrill ci si ferma a controllare il filtro di Vito che lamenta un soffio..lo smonto e sembra tutto ok anche se c’è una discreta fuoriuscita d’olio. Purtroppo siamo talmente stanchi e provati che continuiamo a pensare di fermarci all’autogrill del Cantagallo Ovest, che pero’ si trova su di un'altra strada non sull’autostrada del sole. Purtroppo quindi salta la sosta per salutare Sansone. Ci si sbraccia in autostrada. Io e Vito proseguiamo insieme fino al autogrill prima della mia uscita. All’autogrill non so ancora come ma nonostante la devastazione fisica che mi attanaglia riesco a fermare la caduta di un 883 con a bordo pilota e zavorrina. Ci si saluta con il Vito e faccio ritorno a casa. Il rientro è piacevole, il proprio bagno, il proprio letto…ma la nostalgia per i bei giorni passati si fa già sentire e purtroppo si dovrà aspettare fino ad Ottobre per replicare.
E poi qualche fotina
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] la "colazione dei campioni"... [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] ...dopotutto erano solo le 5:17 del mattino
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] prima sosta, al 1° Autogrill
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] (il mio ferro) [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] uno stanco pulmino [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] (Il Mike e Carlo)
Saluti a tutti dal Sid[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Ed in ultimo i video
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Titolo: Re: Modena-Roma-Ascoli P. (V Reunion) Mar 28 Set 2010, 16:28
wow...bel racconto con foto...complimenti....
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Titolo: Re: Modena-Roma-Ascoli P. (V Reunion) Ven 08 Ott 2010, 21:25
complimenti e rispetto complimenti x il racconto mi sembrava di leggere un libro di avventure aaz ma ho visto anche il carramba mike co n la sua vecchia yamaha :golwing:
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Titolo: Re: Modena-Roma-Ascoli P. (V Reunion) Sab 09 Ott 2010, 13:09
weillà!!! che bello!
Ospite Ospite
Titolo: Re: Modena-Roma-Ascoli P. (V Reunion) Mer 27 Ott 2010, 16:09